A breve disponibile a pagamento e per i soli iscritti, la prima dispensa della pubblicazione “Compendio di lotta al terrorismo islamista”, edito da Ofcs report Srls di cui forniamo un abstract
“…Un Idra di Lerna, a questa si potrebbe paragonare il fenomeno del terrorismo islamista con il quale ci confrontiamo sino da metà degli anni ’90.
All’inizio era un fenomeno locale, radicato in pochi paesi, in primis l’Algeria, nei quali era da tempo latente un senso di ribellione contro la perdita dell’identità araba e islamica in favore di una diffusa occidentalizzazione di usi e costumi, per poi sfociare nell’esportazione della jihad dapprima in Europa e, successivamente, in Asia e nelle Americhe.
La questione non nacque dal nulla, ma da una imponente spinta dal basso data dall’incremento del tasso di crescita demografica nei paesi del Maghreb unito a una sempre più pressante richiesta, questa volta dall’alto, di applicazione della Sha’aria in seno alle politiche sociali dei paesi arabi.
La prevaricazione come obiettivo
In occasione della votazione relativa alla “convenzione internazionale per l’eliminazione dei finanziamenti al terrorismo” tenutasi il 9 dicembre 1999, l’assemblea generale delle nazioni unite ha inteso tracciare una definizione del fenomeno come “… le attività non compiute da stati o governi che, secondo l’art.2 comma 1, intendono causare la morte o un grave danno fisico a un civile o comunque a chi non prenda parte attiva alle ostilità in una situazione di conflitto armato quando lo scopo di queste attività – ricavato dalla natura o dal contesto – è quello di intimidire la popolazione, o di costringere un governo o un ente internazionale a porre in essere ovvero a non imporre in essere un determinato comportamento”.
L’instaurazione ed il mantenimento della pace sono l’obiettivo prioritario e permanente di tutte le democrazie occidentali che, contando su un solido sistema sociale e non sull’uomo politico, non sono mai state abbattute dal terrorismo, sebbene quest’ultimo, in diversi casi, abbia contribuito a modificarne il corso della storia.
In effetti il terrorismo islamista ha dichiarato guerra all’Occidente da più di un ventennio, con l’obiettivo di affermare l’egemonia del suo credo e la guerra, anche se proclamata unilateralmente, è sempre bilaterale e viene dichiarata quando i mezzi non violenti hanno ultimato i tentativi di far prevalere un opinione sull’altra…”